Legambiente

Bellezza Italia - Capoprati

Legambiente e Gruppo Unipol presentano il nuovo intervento realizzato nell’ambito di Bellezza Italia, la collaborazione nata per restituire territori compromessi al bene comune

Dal Parco di Capoprati alla riconquista della bellezza del Tevere

Centinaia di volontari al lavoro per ridare vita e salvare dall’incuria uno dei più importanti polmoni verdi della città

Negli ultimi mesi sono stati centinaia di volontari che si sono rimboccati le maniche per salvare dal degrado e dall’abbandono il Parco di Capoprati a Roma. Una delle ultime aree naturali della Capitale è stata finalmente restituita ai cittadini: dalla messa in sicurezza, alla manutenzione e sistemazione del verde, nuovi arredi, cartelli informativi, ma anche un nuovo accesso al Tevere, per permettere ai cittadini di riappropriarsi del contatto con il loro fiume.
Prende, insomma, forma il nuovo innovativo centro di educazione ambientale immaginato da Legambiente e dal Gruppo Unipol nell'ambito di Bellezza Italia, la campagna che vede le due realtà impegnate insieme nel proporre e attuare azioni di recupero e riqualificazione di aree degradate del nostro Paese e restituirle alla fruizione dei cittadini.
Gli interventi realizzati e i lavori in programma nei prossimi mesi sono stati illustrati questa mattina presso il Parco di Caporati, da Rossella Muroni, direttrice generale Legambiente; Maria Luisa Parmigiani, responsabile sostenibilità Gruppo Unipol e Roberto Scacchi, presidente Legambiente Lazio, alla presenza di Cristiana Avenali, consigliera Regione Lazio; Estella Marino, assessore all'Ambiente e ai Rifiuti di Roma Capitale; Sabrina Alfonsi, presidente del Primo Municipio Roma; Daniele Torquati, presidente del XV Municipio Roma e dei volontari del servizio civile di Legambiente che in questi mesi sono stati impegnati nei lavori.

“Con Bellezza Italia abbiamo voluto rinnovare il nostro impegno per il Parco di Capoprati, una delle grandi risorse di questa città, per poter così finalmente riscoprire il Tevere e il suo prezioso ecosistema – dichiara Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente –. Quello che una volta era un gioiello sulla riva del fiume rischiava infatti di scomparire nonostante la tenacia e la dedizione dei volontari. Oggi lanciamo una nuova sfida puntando sulla partecipazione diretta di tutti i cittadini, per consentire al Parco di riprendere vita. L’impegno e la dedizione che i giovani volontari stanno mettendo in quest’impresa è la dimostrazione che restituire bellezza ai territori non è solo una sacrosanta opera di recupero, ma è soprattutto la migliore azione per dare speranza e visione di futuro, verso uno sviluppo possibile”.

“L’esperienza di Capoprati ha per noi un significato speciale: non è solo un progetto di valorizzazione e tutela del territorio in coerenza con la campagna Bellezza Italia ma altresì è una esperienza di manutenzione dei corsi d’acqua, grazie al lavoro dei volontari, per ridurre il rischio idrogeologico che vorremmo promuovere in diverse zone del nostro paese - dichiara Maria Luisa Parmigiani, responsabile sostenibilità del Gruppo Unipol. Una scelta di continuità e di sperimentazione, che possa fare da apripista ad altre iniziative come quella che promuoveremo con Eppela sul fiume Sarno”.

Il Parco - circa 7mila mq nel pieno centro di Roma, situato lungo l’omonima via Capoprati - ha visto la luce nel 2001 grazie alle operazioni di bonifica effettuate dai volontari di Legambiente. Dopo due inondazioni subite negli anni 2008 e 2012, Capoprati ha subito moltissimi danni e rischiava la chiusura. Grazie all’intervento di Bellezza Italia è stato possibile procedere alla sistemazione e alla messa in sicurezza dell’intera area e al rifacimento degli arredi e delle strutture interne, ma anche contribuire a ricostruire il senso di appartenenza della comunità con questa splendida area. È stato ripristinato il sentiero che permette oggi di raggiungere in piena sicurezza le sponde del Tevere, dove sono riprese le attività di rafting, ricongiungendo l’area verde al suo naturale sbocco verso il fiume. Nei prossimi mesi i lavori proseguiranno per completare la manutenzione delle strutture interne, per rendere il Parco sempre più accessibile, anche con una speciale attenzione agli animali domestici, e poter così realizzare la attività di turismo educativo, naturalistico, storico e culturale. Un luogo nel cuore della città dove svolgere progetti didattici per le scuole elementari e medie, attività di giardinaggio e cura del verde, di incontro ludico e di scambio generazionale tra giovani e meno giovani con percorsi di conoscenza scientifica e storico-culturale. L’intervento, inoltre, prevede la messa a dimora di ulteriori specie arboree e floreali.